Podgorica, un fresco pomeriggio autunnale. Due amici, Dejan e Elena, sedevano a un tavolino di un piccolo caffè davanti alla magnifica Chiesa della Resurrezione di Cristo. Il loro caffè si stava lentamente raffreddando mentre parlavano, circondati dal silenzio che proveniva dalla chiesa e dal calore della loro sincera amicizia.
"Ogni volta che guardo questa chiesa," disse Dejan, fissando la maestosa cupola, "penso a come tutto qui sia stato fatto con intenzione, con la reciprocità tra costruttori, artisti e persino donatori. Senza questa armonia, questa perfezione non esisterebbe. E noi, esseri umani, spesso dimentichiamo che la reciprocità è la base di tutto ciò che dura."
Elena sorrise e annuì."È proprio vero, Dejan. Le persone si affidano troppo al controllo, alla manipolazione, pensando che così sarà più facile raggiungere i propri obiettivi. Ma la manipolazione crea pressione, e la pressione, prima o poi, si trasforma in crepe. La reciprocità è come un ponte: ogni pietra sostiene la successiva. Senza una, l’intera struttura crolla."
Dejan rifletté per un momento, poi aggiunse:"Mi viene in mente un esempio della mia vita. Quando stavo aprendo un ristorante in America, avrei potuto comportarmi da dittatore, esigendo la perfezione senza compromessi. Ma ho capito che, trattando cuochi, camerieri e persino fornitori con rispetto e fiducia, ottenevo molto di più. Le persone danno il meglio di sé quando si sentono rispettate."
Elena ricordò la sua esperienza e continuò dolcemente:"Mi ricordo di quando, qualche anno fa, lavoravo con un gruppo di giovani donne che cercavano di avviare una loro attività. Una di loro cercava sempre di comandare, di prendere decisioni per tutte. All’inizio sembrava promettente, ma appena hanno incontrato il primo ostacolo, tutto è crollato. Solo quando hanno imparato ad ascoltarsi e a condividere le responsabilità, il loro piccolo progetto ha iniziato a crescere."
Dejan annuì, il suo sguardo tornò sulla chiesa."È interessante come la vita ci insegni attraverso gli esempi. È lo stesso nell’edilizia: ogni trave, ogni muro deve essere in equilibrio con l’intera struttura. Quando costruisci un ponte, non puoi rafforzare una parte e trascurarne un’altra. È per questo che la reciprocità è precisa. Non è solo un principio, è una legge naturale."
Elena parlò sottovoce, come se riflettesse ad alta voce:"Stavo pensando a quanto sia fondamentale la reciprocità anche nella vita quotidiana. Se ci ascoltassimo con più attenzione, tutto sarebbe più semplice. Invece di competere, potremmo collaborare. E non è solo una filosofia aziendale, è uno stile di vita. Ogni volta che agiamo con rispetto reciproco, creiamo uno spazio in cui ognuno riceve tanto quanto dà."
Dejan sorrise, soddisfatto dal tono della conversazione."E a lungo termine, è l’unico modo per far durare i rapporti. La manipolazione è una tattica a breve termine. Mi ricordo di un socio d’affari che usava sempre la manipolazione. All’inizio sembrava avere successo, ma col tempo le persone lo hanno smascherato e si sono allontanate da lui. Alla fine, è rimasto solo, senza fiducia e senza collaboratori."
"Ecco perché la reciprocità costruisce ponti, mentre la manipolazione lascia rovine," disse Elena con calore nella voce. "Penso che i momenti più belli della vita siano quelli che condividiamo liberamente, con comprensione e supporto. Come questo momento: siamo seduti qui, parliamo, e ognuno di noi riceve qualcosa di prezioso."
Dejan annuì e sollevò la sua tazza di caffè."Esattamente. Questa è l’essenza. La reciprocità non è solo corretta: è il percorso verso la pace interiore, il successo duraturo e la felicità. E sai una cosa? Credo che dovremmo brindare a questo. Ai ponti che costruiamo insieme."
Elena sollevò la sua tazza con un sorriso."Ai ponti – e a chi sa riconoscerli."
Il suono delle campane della chiesa riempì l’aria mentre i due brindavano alla semplicità e alla profondità della loro amicizia. I loro sguardi tornarono sulla bellissima chiesa, simbolo di armonia e reciprocità.
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