C'era una volta, in un lontano regno, una principessa di nome Aurora, la cui gentilezza era conosciuta in tutte le terre circostanti. Da piccola, le era stato insegnato che la vera forza risiedeva nella bontà e nella comprensione verso gli altri. Questa lezione le fu impartita dai suoi genitori, i re del regno, i quali erano amati e rispettati dai loro sudditi per la loro saggezza e il loro equo governo.
Un giorno, nel cuore del regno, fu trovato un misterioso oggetto. Si diceva che quell'oggetto avesse il potere di esaudire un singolo desiderio a chiunque lo possedesse, ma con grande cautela doveva essere usato, poiché il suo potere era immenso e poteva essere facilmente mal interpretato. La notizia dell'oggetto magico fu portata alla principessa da un messaggero, il quale era stato inviato in tutte le direzioni per cercare aiuto. La curiosità di Aurora fu accesa, e fu deciso che una ricerca dell'oggetto sarebbe stata intrapresa.
Fu organizzata una spedizione, guidata dalla stessa principessa, attraverso foreste dense e montagne imponenti. Dopo giorni di ricerca, l'oggetto fu finalmente trovato, nascosto in una caverna profonda, sorvegliato da un drago. Con coraggio, Aurora si avvicinò alla creatura, e, invece di combatterla, le parlò con dolcezza. Fu sorpresa quando fu scoperto che il drago era solo solitario e malinteso, desideroso di amicizia. Un patto fu stretto: l'oggetto magico sarebbe stato dato alla principessa, e in cambio, al drago sarebbe stata offerta la possibilità di vivere nel regno, dove poteva essere compreso e amato.
Una volta tornata al castello, con l'oggetto in mano, Aurora rifletté a lungo sul desiderio che avrebbe esaudito. Con grande saggezza, decise che nessun desiderio sarebbe stato espresso. Aveva appreso che il vero potere non risiedeva negli incantesimi o negli oggetti magici, ma nella capacità di cambiare il mondo con gentilezza e comprensione.
L'oggetto fu quindi sigillato in una cassa e sepolto nel più profondo delle terre del regno, per essere protetto da usi malvagi.
Dalla sua avventura, la principessa fu ancora più amata dai suoi sudditi, e il drago divenne un fedele protettore del regno. La storia di Aurora e del suo incontro con il drago fu raccontata per generazioni, servendo come esempio del potere della gentilezza e dell'importanza di cercare sempre di capire gli altri, piuttosto che giudicarli rapidamente.
E così, il regno prosperò sotto il regno di Aurora, dove fu sempre ricordato che la più grande forza è stata trovata nella bontà e nell'amore. E vissero tutti felici e contenti, con la saggezza della loro principessa a guidarli.
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La voce passiva in italiano si costruisce utilizzando l'ausiliare "essere" coniugato in diversi tempi e modi, seguito dal participio passato del verbo principale. La voce passiva serve per mettere in evidenza l'azione che subisce il soggetto piuttosto che chi compie l'azione. Ecco alcuni esempi dell'uso della voce passiva in tutte le persone, numeri (singolare e plurale) e alcuni dei principali tempi verbali.
Presente Indicativo
Io sono amato/a
Tu sei amato/a
Lui/Lei è amato/a
Noi siamo amati/e
Voi siete amati/e
Loro sono amati/e
Passato Prossimo
Io sono stato/a amato/a
Tu sei stato/a amato/a
Lui/Lei è stato/a amato/a
Noi siamo stati/e amati/e
Voi siete stati/e amati/e
Loro sono stati/e amati/e
Imperfetto
Io ero amato/a
Tu eri amato/a
Lui/Lei era amato/a
Noi eravamo amati/e
Voi eravate amati/e
Loro erano amati/e
Futuro Semplice
Io sarò amato/a
Tu sarai amato/a
Lui/Lei sarà amato/a
Noi saremo amati/e
Voi sarete amati/e
Loro saranno amati/e
Condizionale Presente
Io sarei amato/a
Tu saresti amato/a
Lui/Lei sarebbe amato/a
Noi saremmo amati/e
Voi sareste amati/e
Loro sarebbero amati/e
Passato Remoto (meno usato nella lingua parlata, ma utile nella scrittura formale o letteraria)
Io fui amato/a
Tu fosti amato/a
Lui/Lei fu amato/a
Noi fummo amati/e
Voi foste amati/e
Loro furono amati/e
Questi esempi coprono alcune delle coniugazioni principali della voce passiva in italiano, offrendo una panoramica su come la struttura della frase cambi a seconda del tempo verbale e della persona.
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